Come proteggersi dalle zecche, nel lavoro e nel tempo libero

Sebbene non esista una protezione totale contro le malattie trasmesse da questi parassiti, con alcune semplici precauzioni è comunque possibile ridurre le probabilità di essere morsi.

 

Proteggersi dalle punture di zecca

  • A partire da maggio, evitare i luoghi dove è possibile entrare in contatto con le zecche: margini dei boschi e dei sentieri, sterpaglie e sottobosco, prati e felci fino a 1,5 m dal suolo e ad altitudini fino a 1500 m.
  • Indossare abiti chiusi di colore chiaro che coprano il più possibile il corpo. Sugli abiti chiari è più facile individuare le zecche. In questo modo possono essere rimosse prima di raggiungere la pelle e di pungere.
  • Spruzzare pelle e abiti con un prodotto repellente contro le zecche.
  • Rimuovere le zecche: afferrare la zecca il più possibile vicino alla pelle con una pinzetta appuntita o con le speciali pinze per zecche e tirarla verso l’alto, poi disinfettare la ferita.
  • Dopo essere stati nel bosco o sul prato bisogna controllare che sul corpo non ci siano zecche, in particolare nella piega delle ginocchia, nell’inguine o sotto le ascelle. Quando si va nel bosco è opportuno indossare abiti aderenti, di colore chiaro, perché così è più facile scoprire le zecche e rimuoverle prima che possano pungere. Si raccomanda inoltre di spruzzare uno spray antizecche sulla pelle e sugli abiti.

    Perché le zecche sono pericolose?

    Il morso della zecca può trasmettere infezioni pericolose per l’uomo. In Svizzera sono diffuse la meningoencefalite primaverile-estiva  , di origine virale, e la borreliosi di Lyme  , di origine batterica.

    L’infezione virale può provocare l’infiammazione delle meningi e comportare, anche se in casi piuttosto rari, danni gravi al cervello o al midollo spinale. A differenza alla TBE, la borreliosi è abbastanza frequente e provoca infiammazioni alla pelle, alle articolazioni, al cuore e/o al sistema nervoso. Una malattia poco nota e trasmessa all’uomo dal morso di zecca è la febbre dei conigli, nota in medicina con il nome di tularemia.

    Quando e perché la febbre dei conigli può essere molto pericolosa?

    L’infezione, provocata dal batterio Francisella tularensis, può avvenire tramite inalazione o ingestione. Ad essere esposti al pericolo sono soprattutto i cacciatori e i guardacaccia, perché sono a diretto contatto con gli animali selvatici. Ma anche i forestali possono contrarre l’infezione, ad esempio se inalano polveri contaminate dalle feci o dai cadaveri di animali infetti. Per questo bisogna adottare tutte le dovute precauzioni quando si lavora sui prati, sulle scarpate o nel sottobosco. Il rischio di contrarre l’infezione è particolarmente alto quando si usa il decespugliatore o il soffiatore. In queste situazioni si raccomanda di proteggersi con una mascherina antipolvere.

    Quanto è utile il cosiddetto test rapido per capire se la zecca è portatrice di malattie?

    La percentuale di zecche portatrici di borrelie, cioè dei batteri che provocano malattie nell’uomo, è limitata e varia dal 5 al 50 per cento. Inoltre, le borrelie vengono trasmesse soltanto se la zecca ha succhiato il sangue a lungo, probabilmente per più di 24 ore. Perciò, in molti casi, non serve fare il test. E non dimentichiamo che, anche se la zecca non è portatrice dell’agente patogeno, l’infezione può essere stata trasmessa da un morso precedente, passato inosservato.

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